mercoledì 4 luglio 2007

Il mattino ha l'oro in bocca


__Fuori, è giorno
Me ne accorgo perché i miei occhi

si contraggono ripetutamente

So già che se li aprissi

la mia retina non si abituerebbe

__Indosso i sunglasses, sporchi

così da farmi filtro

elevo le palpebre sicure

__Intravedo, la luce, sul viso

mi giro, mano stretta sulla fronte

non è facile sconfiggere la mediocrità

Pianto bene i piedi a terra

temo che la verità mi trascini via

__Trovo-il-coraggio

una mano afferra la cinta, di rame

la montatura è ancora fredda

le gambe tremano

ma sono ormai deciso

__Poggio i sunglasses su un tavolino

accanto alla crema solare

il sole Sembra inciso, shining

__stavolta Sei tu
ad annegare in penombra

Danielsan

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martedì 3 luglio 2007

Ouverture

"Ouverture (in italiano apertura, italianizzato in overtura durante il fascismo) è un brano musicale che introduce un'opera lirica francese o tedesca, o una qualunque composizione musicale (cantata, oratorio, balletto).

È frequentemente inserita all'inizio di una grande composizione musicale di genere drammatico, anche se in origine era usata come pezzo introduttivo delle suite.

Fra le composizioni che vengono premesse alle opere, si possono ricordare, oltre alla ouverture, il breve preludio e la sinfonia all'italiana, che pur avendo la stessa funzione di fare da introduzione ad un'opera, hanno forme diverse."

da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Apro così il mio blog. Scrivere è come una sinfonia, i fonemi si uniscono gli uni agli altri come tante piccole note che saltellano sul pentagramma di un compositore troppo indaffarato per mettere in ordine le pagine. In quanti hanno ascoltato la propria sinfonia preferita prima di un evento importante, prima che accadesse qualcosa di consapevolmente voluto, affinchè quelle note continuino a mescolarsi con quei fonemi, quei stream of consciousness che avvolgono la mente proprio quando ci sarebbe bisogno di un mare piatto cerebrale. Le note invece sono quel tampone, rendono quelle parole meno acide, più facili da ascoltare, le accolgono e le rendono più deliziose, le fannoa ssopire per poi cullarle, finché non rimane solo quella melodia che ti trascina fino alla fine.
In Fondo alcune musiche serve ascoltarle solo una volta per metabolizzarle, spesso siamo già consapevoli della partitura che verrà dopo, ma restiamo là, immobili, ad aspettare con piacere quelle note, come se stessimo scartando il regalo tanto chiesto e finalmente ricevuto. E allora in quei momenti la melodia diventa nostra e ci accompagnerà fino quando è necessario. E' il potere della musica, è il potere del linguaggio verbale, è il potere della comunicazione.

Consiglio per l'ascolto: Also Sprach Zarathustra - R. Strauss