sabato 22 settembre 2007

Definii Cara Compagna la Solitudine


Definii Cara Compagna la Solitudine.

Ma se tale per me divenne,

non più sola, ma compagnata,

quindi integrata.

Quare, perché cercar Solitudine

se poi soli non si è?

Rispose il Casto:

“Solo la Solitudine non tradisce.

Sempre tradita, non porta rancore.”


Faith - 22/09/07

martedì 18 settembre 2007

4.08am



Danielsan

martedì 11 settembre 2007

Un Cuore di Metallo

Un gran conduttore
è il metallo
una vibrazione, un suono, un dolore
Tutto viene trasmesso da lui
è duttile, malleabile, indistruttibile
Ma è metallo

Un gran conduttore
è il metallo
arcieri, cavalieri, fanti
Tutti dipendevano da lui
è duttile, malleabile, indistruttibile
Ma è metallo

Un gran condottiero
è il metallo
regine, serve, dottoresse
Tutte illuminate da lui
è innocente, rovente, inestimabile
Ma è metallo

Un gran compagno
è il metallo
amore, lealtà, disperazione
Tutte ritornano da lui
è fragile, graffiante, instabile
Ma è un cuore di metallo

martedì 4 settembre 2007

Royal Insurance

vedi, è tutta una questione di chimica
prima pensavo a Jenny
bello liscio
tranquillo
del tipo
vecchio che sta guardando il tramonto
fuma pipa
col fucile in mano
cane vicino
nipotini che scorrazzano per il ranch
e ci pensavo, tutto aveva un suo ordine
una sua coerenza
una sua pace

poi finisce la chimica
e sparisce il ranch
spariscono nipotini
sparisce la pipa
e rimane solo il fucile


Jeff - 04/09/07

giovedì 2 agosto 2007

Modello di Scrittura

Ho sempre ricercato, nei vari secoli della mia esperienza, un modello di scrittura che si adeguasse al mio modo di essere, che esprimesse non solo una semplice parola ma tutto un significato che va al di là del contenuto. Scrivere la parola libertà doveva rappresentare il mio modo di interpretarla, questa libertà, e non soltanto una collezione di lettere equivalenti per tutti. Così ho modificato la mia scrittura partendo dalle cose grossolane, ho deciso di rimpicciolirla a tal punto da renderla illeggibile anche ai miei occhi, ho cambiato le sillabe, così che la parola libertà si scrivesse lib-ert-à, ho eliminato i puntini sulle i e gli accenti sono diventati come dei gabbiani sopra una piccola imbarcazione. Ho dettato delle leggi affinché mi ritenessi soddisfatto di ciò che stavo creando. Mi sono poi accorto che una lettera era di pari intensità e grandezza alle altre, così ho esercitato la mia mano destra a dare più spessore ad una e ad alleggerire l'altra, ingrandirla o ridurla a mio piacimento in modo che potesse rendere l'idea di ciò che pensavo. Allenato con la parola lib-ert-à, vari anni, sono rimasto alla fine soddisfatto del mio lavoro. Sul foglio bianco, grande al centro, c'era una riga nera orizzontale, lunga 4-5 cm. "Ecco, ecco la lib-ert-à".

Danielsan

mercoledì 4 luglio 2007

Il mattino ha l'oro in bocca


__Fuori, è giorno
Me ne accorgo perché i miei occhi

si contraggono ripetutamente

So già che se li aprissi

la mia retina non si abituerebbe

__Indosso i sunglasses, sporchi

così da farmi filtro

elevo le palpebre sicure

__Intravedo, la luce, sul viso

mi giro, mano stretta sulla fronte

non è facile sconfiggere la mediocrità

Pianto bene i piedi a terra

temo che la verità mi trascini via

__Trovo-il-coraggio

una mano afferra la cinta, di rame

la montatura è ancora fredda

le gambe tremano

ma sono ormai deciso

__Poggio i sunglasses su un tavolino

accanto alla crema solare

il sole Sembra inciso, shining

__stavolta Sei tu
ad annegare in penombra

Danielsan

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martedì 3 luglio 2007

Ouverture

"Ouverture (in italiano apertura, italianizzato in overtura durante il fascismo) è un brano musicale che introduce un'opera lirica francese o tedesca, o una qualunque composizione musicale (cantata, oratorio, balletto).

È frequentemente inserita all'inizio di una grande composizione musicale di genere drammatico, anche se in origine era usata come pezzo introduttivo delle suite.

Fra le composizioni che vengono premesse alle opere, si possono ricordare, oltre alla ouverture, il breve preludio e la sinfonia all'italiana, che pur avendo la stessa funzione di fare da introduzione ad un'opera, hanno forme diverse."

da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Apro così il mio blog. Scrivere è come una sinfonia, i fonemi si uniscono gli uni agli altri come tante piccole note che saltellano sul pentagramma di un compositore troppo indaffarato per mettere in ordine le pagine. In quanti hanno ascoltato la propria sinfonia preferita prima di un evento importante, prima che accadesse qualcosa di consapevolmente voluto, affinchè quelle note continuino a mescolarsi con quei fonemi, quei stream of consciousness che avvolgono la mente proprio quando ci sarebbe bisogno di un mare piatto cerebrale. Le note invece sono quel tampone, rendono quelle parole meno acide, più facili da ascoltare, le accolgono e le rendono più deliziose, le fannoa ssopire per poi cullarle, finché non rimane solo quella melodia che ti trascina fino alla fine.
In Fondo alcune musiche serve ascoltarle solo una volta per metabolizzarle, spesso siamo già consapevoli della partitura che verrà dopo, ma restiamo là, immobili, ad aspettare con piacere quelle note, come se stessimo scartando il regalo tanto chiesto e finalmente ricevuto. E allora in quei momenti la melodia diventa nostra e ci accompagnerà fino quando è necessario. E' il potere della musica, è il potere del linguaggio verbale, è il potere della comunicazione.

Consiglio per l'ascolto: Also Sprach Zarathustra - R. Strauss